Uninspire
26 Febbraio 2019Ad occhi chiusi
13 Marzo 2019Calpesto tasti di pianoforte
destra, sinistra,
bianco e nero
e oscillo nell’ universo infinito,
il mare,
il suono delle onde,
devo raggiungerlo.
Mi arrampico lungo la scala di tasti
che ho calpestato in eterno
e mi aggrappo ad una corda di violino,
nero, corda,
bianco corda,
il battito accelera
come la melodia che i miei piedi stanno calpestando,
la scala è ripida,
mi serve un altro appoggio,
trovo un accordo d’arpa al quale legare il mio braccio,
non ho più paura di cadere.
Sento le sirene,
corro,
violino e arpa mi fanno da catapulta,
atterro su un bemolle.
Lascio la scala,
per raggiungere il suono del mare mi serve una chiave,
porto un tasto nero della mia scala di pianoforte,
chiave di basso.
Trovo una conchiglia.
Percorro di corsa l’infinita scala
senza mai lasciare la corda di violino
e slegare l’ accordo d’arpa,
fino a quando i tasti diminuiscono
e tornano com prima,
uno accanto all’altro.
Ed io continuo ad oscillare nell’ universo infinito,
destra, sinistra,
bianco, nero,
con la mia conchiglia.
6 Comments
La musica. Dentro.
Grazie mille!
Una bella suggestione questo intimo preregrinare lunare per scale minori e dolce vagare solare per scale maggiori.
Grazie mille!
🎵❤🎵
🎵❤🎵